De Andrè, per noi liguri, non è di tutti.... è prima di tutto nostro! Ma non per egoismo o campanilismo o per farci vedere tronfi di orgoglio... no, no.... è nostro perchè ci sono cose che se non sei ligure, non le capisci!
I monti che si bagnano i piedi nel mare, la mainassa, il mugugno... quella costante nota negativa che deve accompagnare ogni discoro! Il profumo di pesto e di maggiorana, i pescatori che tornano con le barche sulla riva, a fugassa... Quando Fabrizio ci canta della "Creuza de ma" ce la sentiamo addosso a scivolarci dentro l'anima...
Per chi non è ligure è diverso! Un pò come quando sentiamo cantare Pino Daniele: arriva ma mai come ad un napoletano, che ne respira la sua aria... Quindi non è voglia di escludere, anzi... ma per noi liguri, De Andrè, è nostro!!!!
Per questo voglio dedicargli un incontro ma a modo mio.... cucinando!
Un appuntamento per approfondire "l'essenza della Liguria" attraverso i suoi piatti più particolari: lo scabeggio di pesce fritto, la farinata, la torta di carciofi e poi la cima...... A Cimma... come la cantava lui.....
Cè serèn tèra scùa
carne tènia nu fàte nèigra
nu turnà dùa
La cima raccontata come poesia... come un bel guanciale materasso pieno di ogni ben di Dio... perchè una volta la si riempiva con quello che si poteva: i resti di cervella, la poppa, le animelle il tutto sapientemente legato dalle uova, verdure e formaggio e tanto "come si poteva si faceva"! Non ne esiste una ricetta unica perchè la ricetta cambia col cambiare delle case e io stessa la faccio a modo mio... ma la cima è quella! Ora la cervella e le interiora sono state sostituite da tagli pregiati di carne, ma la magia nel tagliarla resta la stessa... Mi hanno anche regalato l'ago per cucirla: ci vuole un ago particolare spesso e ricurvo che possa abbracciare i due lembi di carne e trattenere il ripieno profumato di maggiorana... Ci vuole pazienza e amore nel preparare il ripieno; ci vuole pazienza e precisione nel cucila; ci vuole pazienza e fiamma bassa per non rompere il "pane del brodo"; ci vuole pazienza e tempo per farla raffreddare e per strizzarla come vuole la tradizione... Ci vogliono le persone giuste per mangiarla.... perchè la cima è intimità e l'intimità non si condivide con tutti! L'intimità è un regalo, un bene prezioso che si deve dosare solo verso chi la può apprezzare.... come la cima! Per un ligure come me, come Fabrizio, è casa...
La mangeremo insieme nel piccolo intimo incontro che faremo appena possibile... ci stiamo già pensando... sarà una cosa speciale! Per pochi... per preziosi... per gli amici...
Cè serèn tèra scùa
carne tènia nu fàte nèigra
nu turnà dùa
e ‘nt'ou nùme de Maria
tùtti diài da sta pùgnatta
anène via.
Ancora non c'è una data, ma solo un'idea... ancora tutto da costruire, da pensare, da studiare, per fare le cose per bene e come Fabrizio merita!!!
Come sempre, pochi posti... come la legge ligure detta nel suo "pochi ma buoni"!
Potete eventualmente scriverci per saperne di più e quando e come e dove... Abbiamo anche una pagina su fb "ONE - L'Home Restaurant" oppure alla mail "amicalunigiana@hotmail.com"...